Biobigiotteria!

Biobigiotteria!
Ti racconto una storia che nel tuo orecchio un seme metterà...

mercoledì 13 luglio 2011

...ALLE ORIGINI DELLA BIOBIGIOTTERIA ovvero “Come mi si manifestò l'intuizione” ovvero “Quando un nocciolo di pesca m'è còto 'n fronte” (traduzione per i non marsicani: quando un nocciolo di pesca ha squarciato il velo che avevo davanti agli occhi rivelandomi la verità)

Tutto cominciò in un caldo settembre di cinque anni fa...
Vivevo un periodo all'insegna delle seguenti due parole d'ordine: AUTONOMIA e AUTOPRODUZIONE.
Ebbene sì, l'idea era quella di arrivare a soddisfare completamente le mie esigenze, senza dipendere da nessuno (questo delirio d’onnipotenza si scontrò ben presto con la realtà, e, mansueta e con la coda tra le gambe, me ne tornai a tutte le mie amatissime dipendenze)… d’altra parte, l’orto di papà andava alla grande e risolveva il problema del vitto, avevo imparato a lavorare a maglia e producevo sciarpe su sciarpe, così anche la questione “vestiario” era archiviata (restava da vedere come avrei fatto a vestirmi solo di sciarpe, ma questa è un’altra storia), per quanto riguarda i capelli mi ero convertita all’hennè e dunque non avevo più bisogno della parrucchiera… mancava solo un passo per raggiungere l’autoproduzione completa… dovevo imparare a farmi i gioielli da sola!!! Avevo sentito di gente già avvezza a questa pratica, così decisi di lanciarmi nell’impresa. Mi informai su quali fossero i posti in cui si riforniscono gli appassionati del genere e, in un’indimenticabile mattina, andai… Per la prima volta entrai in quel paradiso dello sbrilluccichio che è “Al Makkah”, per la prima volta cercai si scalfire la scorza d’impenetrabile indifferenza che caratterizza TUTTI i commessi del negozio esibendomi in sorrisi smaglianti e simpatiche battutine che immancabilmente, oggi come allora, cadono nel vuoto, per la prima volta provai il brivido di avere tra le mani un vassoietto di plastica da riempire con ogni genere di gemme. Tornai a casa col seguente bottino:
- gancetti per orecchini
- anellini di varie dimensioni
- filo per infilare collane
- perle di vetro di varie forme e colori
Ero seduta a un tavolo, con tutto l’occorrente davanti a me, pronta a realizzare il mio primo paio d’orecchini, quando successe. Così all’improvviso, successe. Come aprire gli occhi tutt’a un tratto. C’erano, lì vicino a me, i residui di una pesca che avevo mangiato poco prima, e fu allora che lo notai… IL NOCCIOLO DI PESCA… la perla vegetale più finemente ricamata che io avessi mai visto… era profumato, era vellutato, era… vivo!!! Quelle insulse perline di vetro non potevano in alcun modo competere con tanta meraviglia…
Prendere il pesantissimo trapano di mio padre, reggerlo con ENTRAMBE le mani, grazie ad una pinza avvolta nel nastro isolante tenere fermo il nocciolo, bucarlo e, dopo averci fatto passare dello spago, mettermelo al collo fu un tutt’uno…
Solo più tardi avrei scoperto che la fioritura del pesco in Giappone simboleggia rinascita e rinnovamento, e che sotto quella fioritura stava nascendo in me un nuovo rapporto con la natura… Solo più tardi… nel frattempo bucavo felice il primo nocciola di pesca, annusavo l’odore del suo legno, scoprivo la mandorla che porta nascosta nel ventre…
…la Biobigiotteria stava nascendo… 

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